La storia dello sfruttamento degli alpeggi in Val d’Ossola è documentata fin dalla prima metà dell’anno Mille. La montagna ossolana offre, anche ad alta quota, distese ampie e ben riparate dai venti per il pascolo degli animali e, da queste caratteristiche, gli alpigiani locali attraverso i secoli hanno saputo trarre formaggi di grandissimo pregio. Un caso emblematico è rappresentato dalla produzione estiva sull'alpe Monscera (2.100 metri s.l.m.): quantitativi limitatissimi, di poche centinaia di forme all’anno ciascuna, lavorate nei mesi di luglio e agosto e fatte ridiscendere a valle a dorso di mulo.