Deriva il suo nome da quello dell’omonimo passo ossolano, porta della Cravariola. La fioritura della crosta è assolutamente naturale, senza utilizzo di lieviti coltivati. L’affinamento avviene nella cantina di Oira. Oltre che al naturale è ottima cotta alla piastra, tagliata in due come da foto o a fette circolari alte circa un centimetro, e poi gratinata o messa nel forno a microonde per qualche decina di secondi, eventualmente condendo con pepe e/o una spolverata di erbe fini: così morbida e filante si accompagna bene con patate o anche con pesce e crostacei. Un altro utilizzo interessante è passare le fette in uovo e pangrattato e dorarle come una cotoletta.